da Il Corriere del Trentino
di FABIO NAPPI
Gli Ali’nghiastre sbarcano su Musicraiser per finanziare il master di “Erba Medica e Veleno”, il nuovo album della formazione di Sara Giovinazzi (voce, tamburelli, chitarra battente e organetto), Gianmaria Stelzer (violoncello), Lucia Cabrera (violino) ed Enrico Breanza (chitarre). Nati nel 1998 a Trento per opera di Sara Giovinazzi e Ulrich Sandner, gli Ali’nghiastre hanno saputo ritagliarsi un importante spazio nell’ambito della world music che scava nella tradizione popolare. Dalla sua fondazione, con curiosità e dedizione il gruppo si dedica all'ascolto, allo studio e alla riproposta della musica tradizionale del Sud Italia, allargando pian piano l'interesse a tutto il bacino del Mediterraneo. Il nuovo album arriva a cinque anni di distanza da “Venti Buoni Motivi” (2011), pubblicato per l’etichetta friulana Nota, lavoro che intendeva celebrare i primi dieci anni di carriera. L’obiettivo dichiarato è di raggiungere i 2700 euro entro il 9 novembre, ma dopo poco più di una settimana dall’inizio della campagna di crowdfunding, è già stato raggiunto il 40% con oltre mille euro investiti da una ventina di sostenitori. Ne abbiamo parlato con Sara Giovinazzi, cantante e fondatrice del gruppo che sarà di scena venerdì alla Bookique (ore 21.30) in uno dei concerti di presentazione del nuovo album, che vedrà la luce nel 2016.
Perché avete deciso di intitolare “Erba medica e veleno” il nuovo album e cosa lo differenzia dal precedente?
“C’è un legame tra i due lavori anche se si tratta di due progetti a sé stanti. “Venti Buoni Motivi” era suddiviso in quattro parti che richiamavano ciascuna uno degli elementi fondamentali (acqua, terra, aria e fuoco), mentre ogni canzone di “Erba Medica e Veleno” è legata a un rimedio curativo. La canzone che dà il titolo al disco è stata scritta con Ulrich Sandner ai tempi della prima formazione ma è sempre rimasta nel cassetto finchè non l’abbiamo riarrangiata con gli attuali musicisti e ci è piaciuta molto. Ci sarebbe l’idea di allegare nel libretto del disco un piccolo ricettario che approfondisce i rimedi legati a ciascuna canzone”.
Com’è nata l’idea di ricorrere al crowdfunding e quali ricompense avete previsto per i vostri finanziatori?
“Il motivo principale è sostanzialmente economico: la cifra che abbiamo fissato ci servirà per produrre il master del disco. Le ricompense vanno dal download digitale del disco (10 euro), alla maglietta del gruppo (15 euro), fino al preacquisto del cd in confezione digipack (20 euro) e altre combinazioni abbinate (cd+maglietta; cd+cd precedente etc.). Per i più generosi c’è anche la possibilità di organizzare un house concert (600 euro) o un live concert (1000 euro). Musicraiser ci è parsa la piattaforma più seria e affidabile per questo tipo di progetto”.
Che repertorio presenterete venerdì alla Bookique?
“Penso che proporremo quasi tutti i tredici pezzi del nuovo album, uniti a quelli del precedente e ad alcuni brani riarrangiati del nostro repertorio in un’esibizione di circa un’ora e mezza”.
Fabio Nappi
